Ieri, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il gruppo consiliare PD ha presentato, insieme al gruppo Pistoia Ecologista Progressista, una mozione sull’introduzione di una soglia minima retributiva oraria pari a 9 euro per le lavoratrici e i lavoratori impegnati direttamente o indirettamente dal nostro Comune in attività di concessione, appalto o subappalto di lavori in servizi o forniture. Ma la destra ha respinto la mozione: hanno votato contro FdI, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega, mentre si sono in gran parte astenuti i consiglieri di Avanti Pistoia.
“Questo è uno di quei casi in cui – ha commentato il consigliere PD Agostino Fragai – ce la potremmo cavare in pochi minuti commentando, come ha fatto l’assessore Semplici, che non c’è niente da fare al riguardo. Ma quando la politica sostiene di non poter fare niente, ha perso”.
Per anni si è sostenuto che in Italia il costo del lavoro troppo alto ostacolasse l’esportazione. Ma i lavoratori che vogliamo sostenere, quelli che guadagnano meno di 9 euro l’ora, non sono operai impegnati sul mercato internazionale: sono persone che operano in mercati interni, spesso proprio con le Pubbliche amministrazioni. Parliamo quindi di redistribuzione della ricchezza interna.
Il nostro obiettivo è dare a questi lavoratori e alle loro famiglie la possibilità di vivere dignitosamente. Un Comune dovrebbe provare ad attivarsi in questa direzione: tante conquiste sono partite con azioni dal basso fino ad arrivare laddove si possono cambiare le norme. Non c’è in ballo la competizione con la Cina: quella a cui assistiamo è una competizione tra ricchi e poveri in cui ai poveri viene chiesto di redistribuire ricchezza.
In Europa siamo al quattordicesimo posto per costo del lavoro, subito dopo la Slovenia. Sarebbe opportuno non sciacquarsi la bocca sostenendo che il tasso di occupazione è in crescita, perché certamente queste non sono condizioni di cui si può essere fieri.
La battaglia per il salario minimo è una delle più importanti portate avanti dal PD anche a livello nazionale: continueremo a batterci per la dignità dei lavoratori, che hanno bisogno di una risposta dalla politica e dalle istituzioni. Secondo un principio basilare: sotto i 9 euro l’ora non è lavoro ma sfruttamento.