Per i pistoiesi quest’anno rincara la tassa sui rifiuti: è quanto emerso dalla riunione della prima commissione bilancio del Comune di Pistoia. Ecco il commento del gruppo consiliare PD.
Nel 2024 la Tari aumenta, nonostante i servizi di raccolta rifiuti siano sempre peggiori. E per il 2025 l’incremento sarà simile.
A Pistoia la percentuale di raccolta differenziata supera di poco il 50%: il nostro comune è tra i peggiori in toscana. Altri comuni con una percentuale più alta di differenziata riescono a contenere gli aumenti, mentre a Pistoia c’è il massimo dell’innalzamento della tariffa.
È necessario lavorare per migliorare la percentuale di differenziata, così potremo sperare di invertire la rotta e contenere i continui aumenti. La strategia non può certo essere quella attuata dal sindaco Tomasi e dall’assessore Sgueglia.
Cassonetti sul territorio eliminati senza un adeguato servizio di porta a porta (quelli rimasti sono cassonetti intelligenti che non funzionano); cassonetti per la raccolta indifferenziata aperti nelle strade; chiavette per il tracciamento mai utilizzate; isole ecologiche assenti: tutte situazioni che non aiutano il corretto conferimento dei rifiuti da parte del cittadino. Per non parlare delle aziende costrette a utilizzare i cassonetti adoperati dai cittadini, con conseguenti disagi per entrambe le utenze.
Servirebbero coraggio e un passaggio a un servizio moderno ed efficace, che risponda alle diverse esigenze del territorio e che spinga cittadini e attività produttive a differenziare maggiormente per avere percentuali maggiori e miglioramenti per l’economia e l’ambiente. Senza cassonetti aperti sul territorio, con una tracciabilità che funzioni e una tariffa puntuale che premi chi si impegna per migliorare questa situazione.
Basta incolpare gli altri, il sindaco si prenda la responsabilità dell’inadeguatezza degli assessori che hanno guidato il servizio in questi sette anni e lavori per migliorare la situazione in tutto il territorio, non solo nel centro storico. Serve una prospettiva, serve guardare avanti verso un’economia circolare su cui a Pistoia, anche volendo, ora sarebbe impossibile investire vista l’inadeguatezza degli strumenti urbanistici, ormai scaduti da anni.