I patti di collaborazione scaduti nel 2022 sono stati rinnovati a metà 2023, generando una finestra di sei mesi in cui le spese sostenute non saranno rimborsate. Così si intacca il rapporto di fiducia tra Amministrazione e territorio
Questa amministrazione di centrodestra crede ancora nella collaborazione con Pro loco, Comitati paesani e Associazioni culturali? A giudicare dalle risposte date all’interpellanza discussa da Paolo Tosi nel Consiglio di lunedì 15 aprile, il dubbio c’è.
Ogni frazione, località e zona del nostro comune ha una propria forte identità che si è costruita negli anni. Nei quartieri della periferia come nei paesi più lontani ci sono circoli, parrocchie, comitati: tutti preziosi luoghi di aggregazione dove si svolge la vita dei cittadini, dove è stato da sempre possibile creare vera e propria solidarietà.
Nel 2016 il Comune di Pistoia ha approvato il Regolamento della partecipazione attiva per la collaborazione dei cittadini alla cura dei beni comuni, che individua nel patto di collaborazione lo strumento con cui l’ente e i cittadini – singoli o associati – e le associazioni concordano ciò che è necessario alla realizzazione degli interventi di cura dei beni comuni.
Ad esempio, una Pro loco che si occupa del piccolo cimitero del paese, rendiconta le spese e il Comune restituisce quanto versato. Questo patto tra Amministrazione e territorio ha sempre funzionato bene, in un continuum virtuoso fondato sulla reciproca fiducia.
Poi recentemente la doccia fredda: per i lavori e le attività svolte nell’anno 2023, Pro loco e Associazioni potranno rendicontare soltanto quelle del periodo che va dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023, quindi 23.265 euro invece di 44.396 come nell’anno precedente, di fatto un taglio di quasi il 50%.
I patti di collaborazione scaduti nel 2022 vengono rinnovati a metà 2023, generando così una finestra di sei mesi in cui le spese sono scoperte. Il ritardo nel rinnovo dei patti di collaborazione non è senz’altro colpa delle Pro loco, che anzi, nel frattempo hanno proseguito la loro attività. Il fatto grave è che tutte queste piccole ma preziose associazioni hanno continuato a spendere di tasca propria per tenere puliti cimiteri, tagliare l’erba all’interno dei paesini, fare attività culturali e molto altro, pensando che il Comune non sarebbe venuto meno a quello che ha sempre fatto: restituire le somme spese per i lavori svolti durante tutto l’anno. Ma nel 2023 non è andata così: per una sorta di tecnicismo, le spese sostenute per tutto il 2023 verranno rimborsate soltanto a metà, per un solo semestre.
Eppure c’era tutto il tempo per rimediare, soprattutto c’erano le risorse: il Comune chiude il bilancio 2023 con un avanzo superiore a 6 milioni e ma non c’erano 21.265 euro da destinare alle Pro loco?
Il fatto è gravissimo per le casse delle Pro loco, che certo non navigano nell’oro e perdono metà dei soldi che hanno speso nel 2023, ma al di là delle cifre perse, quello che va scomparendo è il patto di fiducia che ininterrottamente per tanti anni si era instaurato tra amministrazione e territorio, e questo è ben più dannoso.